ISTITUTO
COMPRENSIVO DI NOLE / SCUOLA MEDIA “MERLO PICH”
PROGETTO
SOCRATES COMENIUS “L’AMBIENTE NELLA NOSTRA VITA”
MISSIONE IN
GALIZIA
18/09/04 –
24/09/04
18/09
Ritrovo del gruppo all’aeroporto di Caselle
e partenza alle 8.30 per Madrid.
Da Madrid si riparte alle 12.30 e si giunge
a Santiago di Compostela all’una e mezza circa dopo un
tranquillo volo su una Spagna assolata e secca.
In Galizia il tempo è nebbioso e pioviggina.
Ci accoglie il professor José Ramon Casanova, molto
festeggiato dalle professoresse.
La prima visita è dedicata alla collina che
sovrasta Santiago ed è chiamata “Collina della gioia” poiché
è il luogo in cui termina la fatica dei pellegrini che hanno
percorso un tratto (o tutto) il Cammino di Santiago.
Si prosegue con il pranzo e la visita alla
città di Santiago. Le professoresse si arrabbiano perché nei
negozi i prezzi sono altissimi: quest’anno a Santiago è
“Anno Santo” e i negozianti sfruttano in modo assai poco
“cristiano” i pellegrini. Ci piacerebbe vedere la tomba di
San Giacomo, ma ci sono da fare due ore di coda e dobbiamo
rinunciare. Nella cattedrale, però, abbiamo tutti fatto i
tradizionali “gesti” propiziatori per assicurarci prima la
soddisfazione di un desiderio e poi lo sviluppo
dell’intelligenza (la Mundula ha tenuto la testa appoggiata
per mezz’ora!).
Il gruppo formato da studenti e docenti
polacchi arriva poco prima delle 19 e noi abbiamo già avuto
un po’ di tempo per cominciare a buttare giù qualche appunto
relativo alle osservazioni svolte nel pomeriggio.
I ragazzi hanno a disposizione una piccola
dispensa sulla cattedrale e sull’impianto urbano di Santiago
(che è servita per svolgere una passeggiata “ad occhi
aperti”), più un breve questionario relativo alla tipologie
urbane: li utilizzano per cominciare la loro relazione.
Alle 19 si parte per Monforte di Lemos che
raggiungiamo dopo le 20.30, attraversando un paesaggio di
colline boscose (il professor Casanova ci dice che il
legname è sfruttato come combustibile e dalle falegnamerie),
intervallate dalle incisioni di rii e fiumi (la più famosa è
il Canon do Sil).
19/09
Si partecipa ad una passeggiata a piedi
(organizzata da un’Associazione locale) lungo una tappa del
Camino Sur del Camino di Santiago. Si tratta di
un’escursione fra strade asfaltate, mulattiere e sentieri
che si svolge interamente in campagna, fino a raggiungere i
vigneti della zona tipica detta “Ribeira Sacra”. E’
piuttosto lunga (più di 15 km) e un bus accompagna il gruppo
per “raccogliere” i più affaticati.
Si mangia tutti insieme in una trattoria.
Il rientro è per le 18, quando i ragazzi
tornano nelle famiglie ospitanti mentre i docenti si recano
a Ribasaltas in auto per un sopralluogo nella zona in cui
martedì assisteranno a una festa locale: il docente spagnolo
vuole infatti controllare che i segni posti dai suoi
studenti lungo il percorso pedonale per indicare il tragitto
siano tutti ben visibili (da Monforte sono circa 10 km).
20/09
E’ il primo giorno di scuola. I docenti
spagnoli si riuniscono fino alle 10.30 (Claustro de los
profesores) e poi ricevono gli alunni.
Poiché non è possibile un lavoro di gruppo,
ci viene organizzato un giro per conoscere Lugo e La Coruna,
due città della Galizia.
I ragazzi stenderanno un report del giorno,
subito dopo pranzo, utilizzando il materiale relativo
all’osservazione del paesaggio e delle tipologie urbane che
era stato preparato prima di partire.
A Lugo camminiamo sulle mura romane e
visitiamo la cattedrale. A La Coruna visitiamo il Museo
dell’Uomo e l’Acquario; facciamo anche una velocissima
visita alla zona della Torre d’Ercole (un faro romano ancora
in uso oggi) e al centro città. A pranzo mangiamo panini
seduti di fronte all’Oceano Atlantico, cosa che ha
emozionato chi ancora non l’aveva .
Prendendo la strada del ritorno, dal bus
vediamo il famoso Paseo Atlantico, un “muro” di case vetrate
che si affaccia sul porto di La Coruna, detta proprio
“Ciudad de crystal”.
Siamo di ritorno per le 22, stanchi morti.
21/09
E’ il giorno della Romeria de San Mateo, la
festa di San Matteo. E’ una specie di festa patronale a cui
partecipa tutta la cittadina. I ragazzi non vanno a scuola e
i negozi chiudono alla fine della mattinata.
Partecipiamo anche noi raggiungendo col bus
di linea, e poi con un bel tratto a piedi nella campagna, la
chiesetta di San Mateo, luogo dove si svolgerà la festa.
C’è moltissima gente, giunta lì attrezzata
con tavoli, sedie, tende, fornelli e quant’altro per godere
di una giornata in compagnia. Non ci sono giostre, solo
qualche banchetto e trattorie “all’aria aperta” dove si
cucina il polpo, piatto tradizionale galiziano: siamo
stupiti di quanto basti lo “stare insieme” per riunire tante
persone. Molti studenti delle scuole superiori hanno dormito
lì in una specie di campeggio improvvisato; a sera puliranno
tutto quanto hanno “disseminato” durante la giornata.
Gli spagnoli sono molto calorosi e ci
invitano a mangiare ai loro tavoli per condividere questo
evento gioioso; il professor Casanova è il reporter della
festa e tutti si fanno fotografare da lui.
Nel pomeriggio andiamo anche a vedere una
un’interessantissima piega geologica, nota in tutta Europa:
ci arrampichiamo su per un pendio piuttosto ripido, ma
breve, pieno di Lavandula stoechas profumatissima. La piega
è magnifica anche se lì vicino fa un caldo tremendo!
La direttrice della scuola polacca, una
signora molto molto seria, fa rientrare il suo gruppo dopo
pranzo poiché pensa che le feste debbano comunque avere un
limite. Ragazzi e professoresse se ne vanno piuttosto
rattristati: se restano i “cuccioli” italiani vuole davvero
dire che tutto è “sotto controllo”, invece…
Tutto è proprio “sotto controllo” e i
“cuccioli” hanno anche il tempo per scrivere con calma la
relazione sui fatti della giornata, che ci ha “immersi”
completamente nella vita locale e nel suo folclore.
Il rientro, tutto sul bus-navetta, è per le
21.
22/09
Poiché le previsioni del tempo sono buone,
si rimanda il lavoro a scuola e si va a visitare la zona del
Courel, un’area montana situata a est di Monforte, nella
Sierra Cantabrica. E’ una zona montana caratterizzata da
grandi faglie regionali. Il professor Casanova spiega
l’assetto geologico locale, le flora, la storia dell’uomo in
questo territorio. L’area, la cui origine risale al
Paleozoico (gli affioramenti datano circa 400 m.a.)
assomiglia fortemente all’Iglesiente sardo, con boschi, ma
anche zone aperte e non è troppo povera d’acqua.
Le rocce sono ricche di ferro e in molti
punti vediamo il colore di questo metallo ossidato coprire
le rocce e colorare le acque circolanti.
La zona del Courel presenta un clima
mediterraneo - continentale: le masse d’aria umida
condensano prima di raggiungerla (a Monforte c’è la nebbia
fino a mezzogiorno tutti i giorni!) e la vegetazione
corrisponde a tale clima: è quindi mesofilo-xerofila e
convivono castagni con lecci.
Ci sono ancora le tracce della popolazione
che un tempo abitava qui, in condizioni di isolamento e
povertà. In alcune zone vi sono ancora castra celtici,
testimoni di antiche presenze.
Qualche piccolo borgo è conservato ancora
oggi (anche con interventi della Xunta de Galicia), ma ci
vivono pochissime persone.
E’ una zona in cui i galiziani vengono a
godere dei paesaggi montani, ma l’unica frequentazione
costante è quella dei lavoratori della grande cava di
ardesia situata verso Ferreira.
Andiamo a camminare in un’area boscosa dove
sono stati allestiti molti tabelloni divulgativi che
illustrano le caratteristiche naturali del Parco (Area de la
naturaleza di Moreda do Curel, nel Bosque de A Rogueira) e i
ragazzi hanno modo di vedere alcune specie di piante loro
sconosciute. Poi visitiamo ala “Casa del Parco” dove
raccogliamo altre informazioni. Vorremmo comprare libri
sull’ambiente, ce ne sono molti e molto interessanti, però
sono scritti in galiziano che per noi è più difficile del
castigliano, quindi rinunciamo.
Anche oggi compiliamo la nostra relazione,
completandola con la lettura delle carte della zona dove
segniamo il percorso seguito durante la giornata.
Le persone che incontriamo per strada sono
così abituate alla solitudine che, quando ci vedono,
salutano festosamente: ci fa molto piacere contraccambiare.
Si rientra per le 20 e sulla via del ritorno
possiamo lanciare un’occhiata a due belle chiesette
romaniche, stile architettonico piuttosto diffuso in questa
zona, pensando alla professoressa Nepote.
23/09
Si lavora a scuola - nelle classi i ragazzi,
in biblioteca i docenti del gruppo – per mettere a punto
idee e progetti relativi al progetto di quest’anno e del
prossimo.
Alle 12 siamo ricevuti in Municipio dal
Sindaco, signor Severino Rodriguez, e dall’Assessore
all’Ambiente signor José Tomé. Sono molto simpatici e
affabili, ci regalano un bellissimo libro (in castigliano)
sulla storia di Monforte ed esprimono il loro apprezzamento
per il nostro lavoro. Tutti noi siamo emozionati e
riconoscenti: la professoressa Pesce parla a nome del nostro
gruppo e poi verrà anche intervistata da una rete televisiva
locale (per l’emozione ha sempre un gran caldo).
Torniamo a scuola (ci hanno già visti in TV)
per continuare il nostro confronto e visitare il giardino
botanico dell’istituto (in cui i ragazzi hanno piantato un
campione per ogni specie caratteristica della Galizia), ma
anche i laboratori. Nel giardino c’è persino un piccolo
planetario.
Finiamo verso le 15.30 e poi si va a
mangiare.
Passiamo il resto della giornata insieme: i
ragazzi vanno a spasso con i loro amici spagnoli e i docenti
si raccontano le loro esperienze di lavoro.
Alle 19 c’è l’intervista alla radio locale:
intervengono Grazia Pesce (per gli italiani) e Patrycja
Gajek (per i polacchi) che parlano bene lo spagnolo.
Prima di cena andiamo ancora a visitare “El
Castillo” di Monforte, un fabbricato storico sito su una
collina che domina la cittadina e il contiguo Convento
Benedettino (XV secolo). Assistiamo al tramonto sulle
colline verso le 20.20: da noi il sole se ne va alle 18.30!
24/09
Ancora qualche saluto a scuola e molti
ringraziamenti ai genitori delle famiglie “accoglienti” che
sono state davvero ospiti impeccabili.
Gli insegnanti ci regalano libri in spagnolo
di grammatica e scienze e il professor Casanova deve
prestarci un borsone per portare a casa tutta quella carta!
Due taxi ci portano a Santiago da dove
ripartiamo per Nole, via Madrid. Il volo è tranquillo e un
bel vento rende luminoso il panorama. Il mare è crestato di
bianche onde così fitte come non le abbiamo mai viste.
Facciamo solo un “salto”, proprio appena mangiato, ma
finisce lì.
Grandissime feste alle mamme quando si
arriva.
Le super resistenti Silviaelisa e Mundula se
ne vanno già il giorno dopo alla manifestazione “Puliamo il
mondo” con i ragazzi delle “terze”, però alla Mundula viene
un mal di testa che le durerà fino a martedì!
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